lunedì 16 giugno 2014

Martedì 17 giugno, Yasmina Khadra al Festival Letterature di Roma

Martedì 17 giugno

AFROPOLITAN

Alain Mabanckou • Yasmina Khadra • Stefano Benni
Piazza del Campidoglio - ore 21:00

Yasmina Khadra

Gli angeli muoiono  delle nostre ferite
Il contesto
436 pagine
16 euro


Uno dei maggiori successi del 2013 e titolo di punta della rentrée letteraria francese, con oltre 100.000 copie vendute.

«Khadra sa raccontare l’uomo ovunque egli si trovi».
The New York Times

Siamo in Algeria nel 1937, e un ragazzo di 27 anni, arabo e musulmano, è in carcere ad aspettare l’inferno. Entriamo subito nell’animo di questo giovane, e intravediamo qual è stata la sua vita. Dall’infanzia in una bidonville al percorso oscuro che lo condurrà fino a qui.

La storia di Turambo, è narrata in tre parti, ognuna con il nome di una ragazza. Turambo cresce nell’Algeria coloniale degli anni Venti, e il suo destino è quello di un miserabile. Ma è bello, forte, passionale, dotato di un raro candore, che attira simpatie immediate. Grazie a questo dono riesce a varcare le porte del mondo francese, abitualmente vietato agli arabi. E poi possiede un gancio sinistro potente e veloce. Il suo successo sul ring gli porta fama e denaro, ma come tutti i puri di cuore odia la violenza e sogna l’amore. Nessun trofeo riesce a scaldare la sua anima come lo sguardo di una donna. Prova un amore segreto per la cugina Nora, la prima donna nella sua vita. La seconda, Aida, una prostituta, lo inizia ai piaceri della carne. La terza, Louise, è la figlia dell’uomo che vuole fargli vincere il titolo di campione di Francia. Poi arriva Irene: una donna libera e indipendente, che gli spiega che la passione vera può sbocciare solo se c’è assoluto rispetto e fiducia.

Sospeso tra durezza e purezza, come il suo personaggio, il romanzo ritrae sogni e tensioni, l’ostinazione e la rassegnazione, la rivalità tra berberi e arabi, il peso opprimente della cultura europea, e soprattutto la condizione femminile in un mondo in cui una donna felice significa solo una moglie feconda, fedele, devota. È il ritratto di un uomo, di quattro donne, di una città e di una società intera, che ha molto da svelare sulle tensioni di oggi.


Yasmina Khadra, pseudonimo di Mohamed Moulessehoul è nato in Algeria nel 1956. È stato ufficiale dell’esercito algerino. La disapprovazione delle forze armate per i suoi primi libri lo ha spinto a continuare usando come pseudonimo il nome della moglie. In Italia si è conquistato un pubblico grazie a due noir, Morituri e Doppio bianco. In seguito sono usciti Le rondini di Kabul (2003), La parte del morto (2005), L’attentatrice (2006, del 2013 è il film di Ziad Doueiri), Le sirene di Baghdad (2007) e Quel che il giorno deve alla notte (2009), miglior libro del 2008 per la rivista letteraria «Lire». Nel 1999 ha lasciato l’esercito e svelato la sua identità. Attualmente vive in Francia.

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