martedì 15 marzo 2016


“Ho visto un rospo” di Wendy Holden

Scritto da   Lunedì, 14 Marzo 2016
“Ho visto un rospo” di Wendy Holden
Romanzo di storie di ordinaria banalità e follia insieme, letteratura dichiaratamente da intrattenimento, per svagarsi e specchiarsi insieme nella quotidianità della società inglese, di scrittori in cerca di ispirazione, precariato lavorativo, famiglie improbabili. Una penna fluida che indugia nelle pagine per chi vuole gustare il tempo senza correre verso un traguardo.
E’ la quintessenza del romanzo, che non vuole insegnare, forse nemmeno far riflettere, ma raccontare per il piacere di narrare. La sua cifra migliore è un’ironia fatta di pungente autoironia, quella goffaggine che si prende gioco di se stessa e che racchiude molto dello spirito inglese, ovviamente in versione 2.0. Donne isteriche, mogli tradite, rapporti di coppia che non funzionano, figli che sono uno status symbol ma più un trofeo da esibire e nel quale rifugiare le proprie frustrazioni o un fastidio quando le cose non vanno come dovrebbero. C’è una nota che è tipicamente legata a quel contrasto tutto inglese tra bisogno di avanguardia e trasgressione non morbosa come quella francese, non allegra e plateale come quella americana, non cruda come quella tedesca o ancora contorta da psicoanalisi come quella austriaca. E’ una trasgressione più spensierata, composta, con qualche velo di nebbia che resta in cielo. Il racconto è spassoso e racconta con la scrittura il problema dell’ispirazione, del successo dei libri presso i lettori che chiedono sesso, un po’ di sangue e di soldi, storie d’amore e di potere, come quella che emerge, di piccoli sogni, talora meschini, della voglia di un buon matrimonio che in fondo, al di là degli usi e costumi, resta sempre la migliore soluzione della vita. Sembra un po’ come la democrazia, l’unico governo possibile per quanto imperfetto.
Per una lettura integrale:
http://www.saltinaria.it/recensioni-libri/libri/ho-visto-un-rospo-di-wendy-holden-recensione-libro.html

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