giovedì 30 giugno 2016


“Le café d’Yllka” di Cécile Oumhani

Scritto da   Mercoledì, 29 Giugno 2016 “Le café d’Yllka” di Cécile Oumhani
Un libro visionario, quasi senza trama, un romanzo non romanzo, poesia in prosa con una scrittura lieve e lirica, anche se di grande semplicità. L’idea è un clima di sospensione, dove ricordi e presente si uniscono brumosi mentre sul fondo resta il gusto amaro del ricordo della guerra ancora vivo, il senso della precarietà e si respira una certa desolazione che nemmeno il gusto del caffè materno può consolare.

Breve romanzo di un’autrice franco-britannico-tunisina nata in Belgio, a Naumur nel 1952, che vive nella regione di Parigi. Poetessa e scrittrice, ha al suo attivo una dozzina di opere. Con Editions Elyzad è uscita nei tascabili, nel 2012 con Une odeur de henné. Il romanzo Le café d’Yllka è stato tradotto in italiano da Barbès Editore e come i suoi scritti è un libro di luoghi e culture che si respirano nelle atmosfere, personaggi accanto e alla stessa stregua degli esseri umani. Lo si legge come seguendo il corso di un fiume, testo malinconico, dove la protagonista che sembra guardata da un occhio maschile a dire il vero, si reca a Budapest e di lì altrove per ritrovare e in parte ricercare la propria famiglia. Sullo sfondo luoghi di desolazione che evocano la guerra recente come Sarajevo e Pristina e che per certi aspetti mi ricordano il viaggio del protagonista di Rigodon di Louis- Fernand Céline per quelle atmosfere un po’ surreali e desolate che solo le macerie della guerra riescono a disegnare. 
Per leggere integralmente l'articolo: http://www.saltinaria.it/recensioni-libri/libri/le-cafe-d-yllka-di-cecile-oumhani-recensione-libro.html

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