sabato 25 febbraio 2012

Col fiato sospeso


Aspettando il risveglio del sassofonista della Slammer Band

di Edoardo Inglese

Ho letto questo libro perché ho conosciuto l’autore, Edoardo Inglese, laureato come me in filosofia e con un mestiere creativo nel senso che se l’è inventato e non ha un nome riconducibile ad una classifica, più o meno come è successo a me. Edoardo Inglese, con il quale condivido anche l’età, è laureato in filosofia estetica, una nutrita cultura cinematografica, cantante e musicista, oggi scrittore ‘involontario’, ha realizzato il format RadioLivres, la prima radio dal vivo che è l’occasione per la quale l’ho conosciuto.
Ho scoperto così che anche il suo primo libro parlava di sicurezza stradale, ma certamente in modo molto diverso dal mio saggio, in stile musicale.
E’ nata così la curiosità di leggere “Col fiato sospeso”, il diario implacabile di una tragedia, quella di un incidente stradale – l’impatto tra una bicicletta guidata dal protagonista e un camion - e un quasi racconto surreale della forza dell’amicizia, del pensiero e, soprattutto, della musica, uno dei protagonisti di questo racconto quasi involontario e sui generis. Il racconto è involontario, come ci spiega lo stesso autore, nel senso che nasce da un blog tra amici sparsi in vari paesi e del quale conserva tutta l’immediatezza, talora sgrammaticata e irriverente, che diventa la rete della solidarietà e del conforto per l’amico comune, in coma, il sassofonista e percussionista della Slammer band che ha comunque accettato la pubblicazione, mettendosi a nudo nella fragilità della malattia, un atto che trovo di grande coraggio e umiltà.
E’ una storia tragicamente vera ma è anche un laboratorio terapeutico, quello che offre la scrittura emozionale al dolore, che da disperazione e rabbia, diventa proposta ed empatia, soprattutto se condivisa. E’ un racconto che nella sua forma è ad un tempo contenuto: la testimonianza della forza dell’affetto e della creatività che si intreccia con la grande protagonista del libro la musica che è terapia, vita, linguaggio universale e immediato, elemento unificatore soprattutto nei momenti drammatici. Eppure sono pagine nelle quali non si avverte la tristezza che è esorcizzata da una voglia di vivere che tracima, che sprigiona energia ed ironia come grande arma per affrontare il quotidiano ed ha qualcosa del delirio di onnipotenza adolescenziale. Facendo un po’ di calcoli, i protagonisti sono più che trentenni ma sembrano molto più giovani forse perché la musica mantiene giovani. E mi sono divertita a cercare il filo che mi raccontasse la programmazione di un’estate romana musicale cercando anche di cogliere tendenze e gusti di un gruppo di musicisti, un lavoro sotterraneo e prezioso, messo insieme con spontaneità e freschezza senza nessuna voglia di esibizione, quello di Edoardo che racconta le avventure di essere musicisti ‘non raccomandati’ se non dalla qualità.
La presentazione è di Fulvio De Nigris, Direttore del centro Studi per la Ricerca sul Coma “Gli Amici di Luca” di Bologna ed evidenzia che il coma del protagonista, Maurizio De Antonis in Parnaselci, detto “Pasticcio”, in quanto malattia è comunque un elemento di vita, “nel momento in cui si palesa. In fondo è un indicatore…il coma ti solleva e ti sospende, ti sottrae a un impatto che comunque per sé e forse anche per gli altri sarebbe stato gravoso. E’ comunque una via d’uscita”.
Certo sono parole dure da metabolizzare che se da un lato aprono alla speranza, alla necessità forse di trovare una ragione al dolore, dall’altra sconcertano. In effetti, De Nigris, leggendo questa storia di una tragedia e di un miracolo – sono le parole di Edoardo – dice che è l’attesa con il fiato sospeso, appunto, di un miracolo che potrebbe non arrivare e che mette a nudo la vita che a volte promette morte.


“Pasticcio” è il soprannome del protagonista ed è anche la forma letteraria, una somma spuria di tanti generi a loro volta non etichettabili che perdono i confini nella scrittura del blogger ed è anche il titolo del cd allegato. Un libro da leggere, ascoltare e sentire come una terapia per perdersi e ritrovarsi dalla strada così familiare, ad un corridoio d’ospedale, fino alla resurrezione su un palcoscenico per un concerto.

Col fiato sospeso
Aspettando il risveglio del sassofonista della Slammer Band

di Edoardo Inglese
Erickson Narrativa
17,50 euro
Allegato CD Audio “Il pasticcio”

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