martedì 28 aprile 2015

"Se ti chiami Mohamed” graphic novel di Jérôme Ruillier

Ilaria Guidantoni, 21 Aprile 2015

Libro inaugurale della collana Altriarabi migrante

Pubblicato con il patrocinio di Amnesty International

Un graphic novel che con semplicità e immediatezza ricostruisce la storia dell’immigrazione maghrebina dal 1950 ad oggi, con un’attenzione centrata sulla popolazione algerina. Sullo sfondo la Guerra d’Algeria o la Guerra d’Indipendenza a seconda che ci si trovi sulla costa nord o sud del Mediterraneo. Una formula originale, amara, commovente e a tratti gustosa che ricostruisce il popolo e la vita delle banlieue soprattutto a Parigi e a Lione nonché il viaggio simbolo in nave da Algeri a Marsiglia per proseguire in treno verso il Nord della Francia. Quella traversata che racconta separazione e insieme commistione profonda tra persone, soprattutto i figli, che non hanno scelto la Francia – magari l’hanno sognata – per i quali non è facile vivere a cavallo tra due mondi.
Diviso in tre grandi capitoli, i padri, le madri e i figli, è ispirato al giornalismo investigativo, attraverso il quale Jérôme Ruillier – con studi all’Institut d’Arts Décoratifs di Strasburgo - racconta di una complessa tessitura di rapporti che i tanti “Mohamed” hanno mantenuto con il paese d’origine e con quello d’accoglienza. Basato su Mémoires d’immigrés, il best-seller di Yamina Benguigui, il graphic novel “Se ti chiami Mohamed” ha ottenuto nel 2012 il dBD Award per il miglior fumetto reportage e cita la fonte con un éscamotage narrativo gustoso. Immediato ed emotivo il tratto dello stesso autore, in bianco e nero, semplice, essenziale ma non ingenuo né ammiccante, rende dinamico il racconto di un popolo le cui sembianze sono antropomorfe se non sembrasse strano a dirsi. Forse è anche la condizione di esseri umani schiavi due volte, nel loro paese di origine dove per troppo tempo hanno imperato i coloni e, una volta in Francia, dei francesi de souche. Sono racconti forti soprattutto sguardi di bambini troppo adulti che aiutano in modo semplice quanto efficace e documentato a capire le ragioni del disagio, la rabbia di un popolo martoriato come si evince dalla storia di una ragazza che ad un certo punto preferisce tornare in Algeria e lasciare i genitori in Francia, senonché sono gli anni del terrorismo e nel suo paese si trova a lottare contro gli integralisti per cui prende la decisione di rientrare in Europa.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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