domenica 8 luglio 2012

"Sguardi sull'Islam"



Tra pensiero ed attualità
di Alberto Paratore
conoscere per dialogare

Questo testo mi è stato regalato in occasione della presentazione dle mio libro “Tunisi, taxi di sola andata” (No Reply editore) il 29 marzo 2012, presso il Club Rotary del distretto Apuano da una persona vissuta a lungo in Libia, realtà che non conosco. Saggio interessante anche per il linguaggio piano, didattico senza pedanterie che utilizza e per la prospettiva che abbraccia, “conoscere per dialogare” appunto. Il testo affronta gli elementi basilare dell’Islam spiegati ad un cristiano per individuare i punti di contatto e le diversità con il Cristianesimo senza per questo trascurare alcuni legami con l’Ebraismo. Di particolare rilevanza le testimonianze finali, commoventi, di persone musulmane convertite al Cristianesimo. Non c’è da parte mia nessuna soddisfazione in questa trasmigrazione, né gratificazione se non per chi ha trovato la rilevazione più in sintonia con il proprio essere, partendo dalla convinzione che, se Dio esiste è infinito e unico e superiore certamente ad ogni religione. Per il fatto stesso che la religione sia un legame umano con il divino, essa è necessariamente imperfetta perché anche l’uomo più saggio e fedele al proprio dio - l’uomo perfetto per l’Islam è il profeta Mohammed – è ben lontano dalla grandezza divina. Il tema dell’apostasia come peccato nell’Islam, ampiamente dibattuto nel testo,è una delle questioni spinose e in parte controverse. Ognuna delle due religioni afferma la libertà dell’uomo ma sembra quasi negare la possibilità di ascoltare la propria coscienza per tacitare la chiamata da parte di Dio, quale che sia, rispetto alla tradizione dalla quale si proviene (ambiente, famiglia, educazione). Mi sembra invece interessante il cammino che ogni coscienza percorre per sentirsi autenticamente credente, percorso spesso difficile, contraddittorio e non sempre accettato dagli altri, in particolare dai nostri cari. Altro elemento significativo del testo il glossario e la preoccupazione di un’analisi linguistica spesso fuorviante nell’uso comune e discorsivo rispetto a culture altre. Pur dissentendo in alcuni passaggi dal punto di vista dell’autore mi pare fondamentale l’attenzione centrata a trovare i punti di contatto per vivere insieme diversi. Un punto di arresto sembra la soglia tra multi religiosità e interreligiosità, che mi pare l’ultima frontiera da abbattere, rappresentata a mio parere in modo interessante dal pregare insieme. Una cosa è il dialogo, altra l’integrazione e l’autore mette in guardia dal sincretismo. A dire il vero questa è un argomento alquanto complesso ma la possibilità di riconoscere un unico Dio che si rivela in modo diverso o che è interpretato in termini differenti senza la presunzione della superiorità di un credo sull’altro può essere la vera chiave di volta. Uno spunto arriva proprio dall’autore: il Natale potrebbe essere il ‘luogo’ di contatto, la nascita di Gesù, figlio di Dio per i Cristiani; profeta prediletto dell’Islam subito dopo Maometto al quale avrebbe lasciato il compito di perfezionare la propria dottrina. Maria inoltre è venerata anche nell’Islam che crede nell’Immacolata Concezione. Scorrendo velocemente le pagine l’autore suggerisce la chiave della spiritualità musulmana e in particolare, il culto dei santi e le differenze con il Cristianesimo; il Corano, testo unico sacro e riferimento centrale per il musulmano; il sufismo, ventaglio articolato legato alla dimensione ascetica dell’Islam e non come erroneamente l’Occidente interpreta alla mistica, perché una vera e propria mistica non esiste nel mondo musulmano nel senso che è difficile concepire una possibile unione tra l’umano e il divino. Altre dimensioni prese in considerazione sono il Marabutismo e alcuni culti popolari, nella loro dimensione teologica, storica e geografica. Vengono quindi i luoghi di culto con particolare riguardo a quelli venerati da tutte e tre le religioni del libro e ovviamente alla moschea. Centrale la figura di Gesù Cristo nel Corano e il tema del passaggio da una religione all’altra, tra divieti, pudori e scandali. Un libro da leggere che potrebbe costituire la base o almeno uno spunto per l’alfabetizzazione religiosa del mondo Mediterraneo. Dal confronto e dall’approfondimento – in questo caso soprattutto dell’Islam – di una delle tre religioni nasce, infatti, a mio parere uno sguardo rinnovato e più profondo sulla propria religione. Un libro non è nient’altro che un viaggio immaginario nella conoscenza, senza la dimensione del movimento nello spazio. L’effetto è lo stesso di quando si rientra a casa propria dopo aver conosciuto un altro posto. Non si è più gli stessi ma la scelta di restare, di restare cambiando qualcosa o di andarsene è finalmente consapevole. Conoscere per scegliere autenticamente e poter dialogare con gli altri in uno spirito di pace. 

“Sguardi sull’Islam”
di Alberto Paratore
15,00 euro

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