mercoledì 8 gennaio 2014

"Alcazar, Ultimo spettacolo" di Stefania Nardini


 Martedì, 07 Gennaio 2014  Ilaria Guidantoni

Un tuffo nella Marsiglia al tempo della Resistenza, una storia d’amore, di dolore, di delusione nutrita della luce, dei sapori e delle voci di questo porto meticcio sul Mediterraneo. Nel libro filtra, senza enfasi né eccessi sentimentali, il doppio legame dell’autrice con questa città, l’Algeri del nord, e con la madre della quale racconta la storia. E’ la storia della vita attraverso il teatro in un intreccio di finzione e realtà, molto più realista e spietato di un bollettino di guerra; è anche la storia della pietà e del rispetto per l’essere umano da una parte, della violenza che calpesta chiunque si qualifica come ‘diverso’ con la banalità del male: sia un omosessuale o una donna di teatro o ancora un oppositore del regime. Per questo il libro è anche di grande attualità. Suggestiva senza essere oleografica la ricostruzione del dedalo della città e dei suoi umori. Interessante la scrittura, asciutta, piegata alle infiltrazioni dell’argot, del linguaggio malavitoso e greve ma con inaspettate punte di lirismo, accoglie gli idiomi diversi di quella città di frontiera, rifugio e nascondiglio di persone in cerca di un altrove. E’ anche la storia dell’unico amore assoluto possibile per un uomo, quello per un figli.

Ho visitato Marsiglia perché ho incontrato Stefania Nardini nell’estate del 2012 al Festival delle Storie della Valle di Comino; ho cominciato a leggere Jean-Claude Izzo perché lei mi ha raccontato del suo libro su questo scrittore, ho ripercorso sentieri camminati con questo libro che sposa un’altra mia grande passione, il teatro. L’Alcazar, il famoso teatro francese dove sono passati i grandi, diventa una metafora con lo spettacolo sul trasformismo, che in Italia in quegli anni ha dato grande prova di sé. E’ la fretta del vivere, di potersi cambiare camaleonticamente in tanti personaggi e insieme di restare se stessi nel fondo dell’anima, ma è anche il racconto di una passione più grande, quella dell’amore per un uomo per cui la protagonista, Silvana Landi, è disponibile a lasciare tutto, perfino il teatro.




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