mercoledì 27 maggio 2015

"Skopje Macedonia e dintorni" di Basilio Buffoni

Ilaria Guidantoni Domenica, 24 Maggio 2015

E’ l’oggetto del libro a colpire, la Macedonia, un mondo sconosciuto ai più che per il mondo anche relativamente vicino resta ancorato ad un lontano e indefinito passato, quello di Alessandro il Macedone e Filippo, confuso con la Grecia e assimilato ad un’insalata di frutta. Un’occasione per riflettere sul fatto che ogni luogo della terra merita di essere visitato, non una guida turistica, non un saggio storico, quanto un cahier de voyage di un curioso, non uno scrittore che si è trovato a vivere quella terra, piccola, densa di storia: un mosaico di popoli e frontiere. Pregevoli i disegni a volte più simili a cartine e illustrazioni grafiche didascaliche, a volte semplici suggestioni emozionali e, altre ancora, istantanee di un luogo che pochi visitano. Interessante l’inizio per la storia in pillole di questo paese che tardi ha raggiunto la propria indipendenza e costituzione e l’epilogo che racconta la storia recente, aneddoti e il gusto della lingua italiana.

La Macedonia forse non era mai stata fatta oggetto di un libro, fuori dai suoi piccoli e tortuosi confini. L’autore l’assapora e si intuisce che ha il grande piacere della condivisione. Leggendone le pagine si ha l’impressione che durante il viaggio parlasse mentalmente con il suo possibile interlocutore e prendesse appunti e tracciasse disegni per raccontarla. E’ una terra percorsa in macchina con dovizia di particolari e itinerari alternativi nei quali talora, a dire il vero ci si perde un po’. E’ la minuzia la cifra del libro forse perché l’interesse per la Macedonia può nascere solo in chi è attento al particolare, chi non si aspetta emozioni travolgenti, chi ama scoprire dettagli e monumenti non noti ai più, ascoltare storie di personaggi che nella quasi totalità non finiscono nella storia. Anche i brani letterari, poesie e stralci inseriti nel libro sono di autori che probabilmente fuori dai confini nazionali nessuno conosce.

Oggi è sorprendente che qualcuno si prenda la briga di porre l’attenzione su un angolo di mondo che non va di moda – tra l’altro i proventi dell’autore andranno a Todo Cambia, associazione interculturale antirazzista di Milano - e trovare uno spazio che ancora non è stato conquistato dai media. Per certi aspetti mi ricorda Viaggio in Portogallo di Josè Saramago con quella ricerca al microscopio di luoghi mai sentiti e neppure immaginati che l’autore vive con la naturalezza della quotidianità.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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