domenica 26 febbraio 2012

La città infernale



di Laura Sales & Franco Barletta

Il libro mi è stato regalato dall’autrice e conosco anche il secondo autore per essere stato lo stampatore del mio Istant book I giorni del gelsomino. E’ difficile leggere il libro di una persona che si conosce bene perché probabilmente non si ha la giusta distanza. La conosco per aver assistito ad uno spettacolo di teatro danza del quale, come spesso nel suo caso – per non dire sempre – era Regista e interprete, “Donne argentine in fondo al mare” di Daniel Fermani, il drammaturgo argentino con il quale condivide il lavoro di mutua ispirazione; protagonista anche di questo testo e dell’origine del lavoro che ha dato come risultato il libro. E poi per aver condiviso una parte del mio viaggio nella danza terapia e nella scrittura per la quale mi è stata pungolo e conforto. Premetto, non per mettere le mani avanti, quanto per onestà intellettuale, la difficoltà di recensire un ‘libro non libro’ che, soprattutto grazie a qualche traccia didascalica di Laura, emerge come il risultato di un lavoro dietro le quinte di preparazione a quello che si può definire uno spettacolo involontario. Mi pare che la scelta di pubblicare il libro sia dovuta alla volontà di fermare il lavoro e la fatica sostenuti, riorganizzando percorsi, pensieri ed emozioni. E’ pertanto un lavoro, non di mera nota di memoria, ma di riflessione su un cammino di ricerca che successivamente è stato condiviso. In tal senso è importante capire il punto di vista perché di fronte ad un testo con una sua disorganicità strutturale si può altrimenti restare spaesati. Mi pare soprattutto un lavoro di testimonianza che dall’esterno può venir apprezzato a metà leggendolo; credo che il miglior modo per comprenderlo sia utilizzarlo per riprodurre e, per alcuni aspetti, produrre in modo originale il proprio tragitto nel lavoro dell’attore. Qualcosa di simile, mutatis mutandi, mi è successo con Gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola, un testo sublime ma nel quale io mi sono cimentata in modo assurdo, per quanto l’esperienza sia affascinante, di lettura quale testo letterario. Tornando a’ La città infernale, comincerei proprio dal titolo, spontaneo, suggerito dal lavoro comune. L’allestimento dello spettacolo infatti è conseguente al lavoro di training per il quale è stato scritto il testo di Daniel Fermani, su richiesta di Laura Sales. In tal senso c’è un lavoro profondo e autentico, non calato dall’alto sugli attori ma di convergenza delle energie e delle emozioni. Il tema è quello di una festa macabra tra la vita e la morte nella città eterna che diventa infernale. Cinque personaggi, 4 donne e un uomo, attendono gli invitati sulla porta, costretti tutte le sere a ripetere la stessa storia, la propria, incompiuta, in un tempo ciclico, come quello dell’eternità immortale, che in qualche modo è la vera condanna. Al centro un abito da sera che si scoprirà stregato e maledetto dalla donna che lo ha cucito perché tradita. Nel testo si offrono solo spunti al lavoro del teatro inteso come vocazione e coinvolgimento dell’attore nella sua totalità di corpo e anima e per questo la centralità data all’esercizio fisico e di lavoro sulla propria corporeità. Si fa altresì cenno alle due scuole principali relative alla concezione del lavoro dell’attore, rispettivamente quella estetica del russo Stanislavsky e quella spirituale del polacco Grotowski, che rende l’attore uno strumento di risonanza prestato al testo teatrale per far vivere le emozioni al pubblico, attraverso la propria corporeità. Un altro elemento che mi pare sottolineato è la convergenza delle arti nel lavoro teatrale che è unitario e multiplo come la vita, tra parola, gesto, interpretazione, danza e immagine. Da qui la sperimentazione del disegno e dei bozzetti di Franco Barletta durante le prove generali e in scena in una condizione senza barriere e di immediatezza emotiva. Un testo che varrebbe la pena ordinare e sviluppare per renderlo più fruibile accompagnando il lettore lungo tutto lo stage.

La città infernale
di Laura Sales & Franco Barletta
p&i EDIZIONI

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