martedì 29 settembre 2015

"Ouatann - Ombre sul mare” di Azza Filali

Scritto da  Ilaria Guidantoni Domenica, 27 Settembre 2015

Un romanzo sociale, storie e disavventure quotidiane di una Tunisia in ombra, quella della gente comune, dei villaggi, che il turismo non vede, che non ha voce intellettuale, alla vigilia della rivolta del 2011. Un grande affresco corale dolente e privo di speranza, dove è piuttosto la rabbia a fare capolino. Eppure si intravedono i germi della rabbia, della non rassegnazione e di una flebile speranza affidata al mare.

Azza Filali – che ho conosciuto nel 2013 al I Forum degli scrittori Euro-maghrebini sulle identità plurali, dove sono intervenuta in rappresentanza dell’Italia – è una delle voci più note della letteratura del nord Africa: medico di professione, nel 2009 ha conseguito un master in Filosofia all’Università di Parigi ed è scrittrice per vocazione. Ouatann - Ombre sul mare è il suo primo romanzo tradotto in italiano e racconta in modo inedito, con la spontaneità di un racconto che ha il sapore della cronaca locale, senza nessuna pretesa saggistica la Tunisia degli ultimi anni: la disoccupazione, la perdita delle speranze da parte dei giovani e di tutti coloro che non avevano una tessera di partito o una raccomandazione. Unico spazio di libertà il sogno di Lampedusa, l'orizzonte di una nuova vita al di là del mare. E’ il mare infatti uno dei protagonisti di questo mondo di disadattati, corrotti e corruttori ma tutti in fondo naufraghi su una stessa barca. E’ la storia di vite incrociate in un villaggio vicino Bizerte, cittadina sulla costa a un centinaio di chilometri da Tunisi in direzione dell’Algeria. Il sole, la luce, il profumo del mare rimangono in fondo l’unica consolazione. Nemmeno l’amore sembra avere più gusto in un’atmosfera da fine regno che più che povertà diffonde miseria. Resta, ma come un concetto annebbiato la patria, o qualcosa di simile.

Non esiste, nella nostra lingua, un termine che possa rendere la parola ouatann, restituircene il carico di significato.

La recensione integrale su Saltinaria.it

Nessun commento:

Posta un commento