giovedì 17 settembre 2015

“Jean-Claude Izzo. Storia di un marsigliese” di Stefania Nardini

Scritto da  Ilaria Guidantoni Lunedì, 14 Settembre 2015

Libro gustoso, frizzante che si divora come una notte senza sosta a Marsiglia con la voglia di perdersi, è insieme guida non per turisti di una città che diventa metafora contraddittoria del Mediterraneo; biografia sui generis dell’anima anarchica dimenticata di un fenomeno letterario e, ancora, un viaggio dell’anima che è la capacità di stupirsi e di trovare una patria del cuore attraverso i libri.

Stefania Nardini si è incuriosita di Marsiglia grazie ai libri di Jean-Claude Izzo e la curiosità è stata la porta di un innamoramento trasformato in amore: la città più meticcia d’Europa è diventata la sua patria del cuore. Un processo che conosco bene per il mio percorso personale tanto che, in omaggio all’autrice grazie alla quale ho conosciuto Izzo e quindi Marsiglia, ho regalato come scelta alla protagonista una copia del mio ultimo libro. E’ stato Il sole dei morenti la mia iniziazione a Jean-Claude sebbene ne concluda la parabola, della quale parla la Nardini nel libro dedicato all’autore francese. Avvicinandosi consapevolmente alla morte Jean-Claude – se n’è andato per un cancro ai polmoni a soli 55 anni – ha ambientato il suo ultimo libro nella stazione di Saint Charles a Marsiglia, tra gli ultimi, coloro che non hanno nulla da perdere e ai quali Izzo ha sempre rivolto la propria attenzione e vocazione politica rimanendo sostanzialmente un anarchico, un utopista, pur avendo fatto parte per un periodo del Partito comunista francese.

Il libro di Stefania Nardini si legge d’un fiato, consapevoli che il piacere può essere ripetuto, sfogliandolo di tanto in tanto, consultandolo e rileggendo dei capitoli, utilizzandolo come una guida insolita di Marsiglia.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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