giovedì 13 novembre 2014

“Quelli che restano” di Paola Musa

Ilaria Guidantoni Lunedì, 03 Novembre 2014

Continua il viaggio tra gli ultimi di Paola Musa, un lavoro ben documentato, attento, scabro ma non scabroso, una scrittura, asciutta e ruvida senza volgarità. Nel libro non si fanno sconti, ma resta la delicatezza, un filo di speranza e una lezione di umiltà. Un mondo molto particolare ed in fondo una storia di tutti i giorni che magari ci passa accanto senza accorgercene. La Roma che vive dietro le sbarre, un femminile in grigio.

Quelli che restano perché non se ne possono andare e quelli che restano per dovere: entrambi prigionieri dei propri errori, siano colpe o responsabilità, a volte assunte con troppa leggerezza o fardelli che non sempre si è in grado di sostenere. La spiegazione del titolo arriva in chiusura. La storia racconta la vita degli ultimi, una giornata lunga ed estenuante che sembra non finire mai, una di quelle che cambiano la vita nella Roma emarginata.

Il libro ci svela anche la scrittrice Paola Musa, la sua delicatezza che sembra quasi contrastare con il suo impegno civile e sociale, perché Paola non agita bandiere, non grida, non si mostra in vetrina: porta avanti le sue battaglie con le parole, con ricerche sotterranee, cercando angoli di visuale insoliti che nessuno osa sfiorare, perché magari non fanno notizia o non sono ammiccanti, violenti e scandalosi. Non sono scontati. Eppure in questa storia, ambientata quasi totalmente nel reparto femminile di un carcere, c’è tutto questo. La sua scrittura è una denuncia, velata, mai volgare con una scrittura sobria, semplice e le cui asperità ci raccontano un mondo disperato, affranto, grigio e prigioniero spesso di se stesso: sia il proprio passato, sia la propria incapacità a reagire, sia semplicemente la stanchezza, una dimensione che troppo spesso sottovalutiamo nella nostra vita.

Il libro ha un pregio, tra gli altri, l’originalità del punto di vista dell’analisi psicologica del sé e del rapporto di coppia, attraverso una vicenda sociale, la vicenda di un uomo e di una donna logorati dalla quotidianità nella quale hanno un peso decisivo banalità che non si rivelano tali, come gli orari di lavoro che non combaciano.

La recensione integrale su Saltinaria.it

Nessun commento:

Posta un commento