lunedì 17 febbraio 2014

“L’oeil du jour” di Hélé Béji

Domenica, 16 Febbraio 2014 Ilaria Guidantoni

Ci sono libri che ti attraggono per il titolo o per la copertina o per qualche motivo apparentemente ancora più futile. La prima volta che mi sono imbattuta nel libro di Hélé Béji non conoscevo l’autrice, ma ha catturato la mia attenzione.

Ero nel negozio Zīna, a La Marsa Ville, a Tunisi, un raffinato angolo di design che unisce la tradizione alla modernità. La versione che ho preso tra le mani riproduceva una parete o un pavimento in piastrelle bianche e blu con qualche punta di giallo e qualche imperfezione del tempo. Più volte ho visto questo libro e non mi ero decisa a prenderlo. Lo scorso novembre ero invitata al I Forum degli scrittori euro- magrebini a Tunisi sulle identità plurali nel Mediterraneo a partire dalla propria esperienza e sapevo che c’era anche l’autrice, così ho deciso di acquistarlo con l’idea di farmi fare un autografo. Per un caso mi sono trovata a pranzo davanti a lei, un’elegante signora, engagée, decisamente laica, con un tocco francese e un sapore di tradizione insieme. Mi ha raccontato della sua casa alla Qasbah e mi ha colpita quella dichiarazione del suo essere ‘carnivora’ e della strana abitudine di bere il latte la sera come gli americani. Qualcosa di stonato mi ha disturbata, tanto più che di fianco a me avevo la scrittrice spagnola, Helena Cosano, vegetariana. Le due si sono becchettate e io ho osservato la scena.

I mesi sono passati e avevo letto solo distrattamente qualche pagina, sempre presa poi altrove finché non sono tornata a Tunisi e ho letto queste belle pagine, indubbiamente ben scritte, una sorta di cahier des mémoires, un tono proustiano dove i piccoli oggetti domestici e le piastrelle di una vecchia casa diventano la Madeleine di Hélé.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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