giovedì 14 novembre 2013

Quattordici lunghi anni di Antonella Lauria

E’ il diario interrotto, forse bruscamente, ma destinato alla pubblicazione che racconta la vita di una giovane donna che per 14 lunghi anni combatte con il dolore e la menomazione fisica a causa di un tumore devastante che non le lascerà scampo malgrado Antonella non pensi mai alla possibilità di morire e non rinuncia mai a vivere pienamente. L’autrice combatte con la volontà ed esorcizza con una certa leggerezza dolente e consapevole l’invalidità permanente, soprattutto la sterilità causata dalla chemioterapia e la perdita dei capelli ma anche gravi disagi nella deambulazione. Ne esce un profilo molto frammentato di una donna matura anche nella visualizzazione della sua vocazione, avere un compagno da amare ed un figlio, che lei sa essere un sogno perduto prima di nascere ma allo stesso tempo si ha spesso l’impressione di leggere le pagine di un’adolescente come se il cancro avesse bloccato e conservato la freschezza dei suoi 17 anni quando si affacciato nella sua vita. La lingua soprattutto non è stata pulita, resa letteraria, e mette insieme un gergo e un’immediatezza da adolescenti con punte di tenero lirismo. Ma perché nasce quest’opera? Per un impegno morale e sociale. Antonella ha dei dubbi se pubblicare una vita dolorosa di una sconosciuta ma poi aggiunge: <<il cancro mi ha tolto molto chissà magari riesco a sfruttarlo per aiutare qualcuno che si trova nello schifo come me>>. Questa convinzione è anche il senso dell’autostima che non perde vigore, che è riconosciuta dagli altri come una persona speciale e lo sembra davvero: un’infanzia comunque attraversata dal dramma di una madre alcolista che lei deve proteggere ed un padre forte e amorevole nel quale si rifugia ma che non vuole far soffrire, seppure involontariamente. Il senso del fallimento, delle continue sconfitte c’è e non potrebbe non esserci per una persona consapevole ma questo non toglie smalto alla voglia di vivere, alla grande arma dell’ironia e alla fede. <<Prego tutte le sere>> dice in un passaggio e si sente che non c’è rabbia verso la vita, né invidia per altre vite, ‘normali’, anche perché forse Antonella non sa che si può fallire nella propria ricerca della felicità anche se si hanno tutti gli strumenti necessari. La lucidità non viene mai meno: <<il senso di queste mie pagine è quello di spiegare che qualsiasi esperienza la vita ci riservi, la forza per combatterla l’abbiamo tutti e che anche dallo schifo si può riuscire a creare qualcosa di bello>>…e la scrittura sembra essere fatta per questo.


Quattordici lunghi anni
di Antonella Lauria
Cremona Book, 7 euro

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