martedì 28 aprile 2015

"Piatti senza frontiere" di Francesca Cosentino

Ilaria Guidantoni, 26 Aprile 2015

Ricette, sapori e storie gastronomiche di altri paesi sulla tavola italiana

DE AGOSTINI LIBRI

Un modo di viaggiare e di conoscere gli altri e il nostro dialogo inconsapevole attraverso i piatti che mangiamo abitualmente. D’altronde il mondo della tavola ci conduce ad un’intimità profonda con gli altri e ci mette in contatto con l’anima di un popolo. Sono gli aneddoti, le storie e le tipicità che vengono da lontano o da vicino l’aspetto più interessante di un libro nel quale ricette e indirizzi utili sono un corollario. Lo spirito di Francesca non è infatti di scrivere il suo ricettario, ma è un’ambizione culturale oltre il mero andare dei turisti. Formato e grafica accattivanti e originali con il fondo turchese, colori dell’accoglienza anche nel sud del Mediterraneo.

“Piatti senza frontiere”, specialità e itinerari tra storie e sapori lontani.
Un libro per cucinare e viaggiare insieme che parte dal blog dell’autrice, Ostriche, e che promette delle sorprese proprio come l’ostrica che dall’esterno può non essere più invitante di tante conchiglie comuni. L’avvio iniziale muove dall’idea che la cucina sia un laboratorio di creatività e non una stanza di servizio che Francesca ricorda nei suoi viaggi come punti di incontro preziosi alla stregua di un monumento o di un panorama: innanzi tutto è la piazza dove le materie prime vengono forgiate dalla curiosità, il gusto e la sensibilità oltre che sull’onda della storia e delle consuetudini. Il libro è diviso in sezioni tematiche che più o meno corrispondono alle portate della tavola, a cominciare dagli antipasti, sfizi e piatti di mezzo. L’apertura è su una preparazione tanto diffusa e conosciuta da essere sconosciuta, la cosiddetta Caesar salad, inventata da un chef italiano emigrato Cesare Cardini il 4 luglio 1924, giorno dell’Indipendenza americana. Fu composta con gli ingredienti a disposizione, in parte italiani come la lattuga romana e il parmigiano e la salsa worcester americana ai quali in seguito furono aggiunti il pollo e la pancetta. Così ad esempio chi ha inventato l’insalata russa? Un cuoco francese o belga, Lucien Olivier presso il famoso Hotel Hermitage a Mosca a fine Ottocento. L’insalata Olivier ebbe molto successo ed era un piatto ricco con astice e caviale della quale sono nate tante versioni. Questi non sono che due dei tanti piatti che come una buona paella, la tajine di verdure o una fetta di apple pie sono tanto diffusi da diventare ormai una consuetudine anche in Italia, pur se sono nati in contesti lontani. E poi c’è lo spazio per le nuove specialità “senza frontiere”, presto assimilate dalla cucina nazionale, com’è già avvenuto per il roast beef all’inglese, l’insalata russa, la quiche provenzale o il chili con carne.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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