martedì 18 novembre 2014

“Il sarto” Di Dedo di Francesco

Ilaria Guidantoni Domenica, 16 Novembre 2014

E’ appena uscito Il sarto di Dedo di Francesco, romanzo storico ambientato in un arco di tempo che dagli Anni ’30 del Novecento arriva agli Anni ’60 seguendo sullo sfondo le vicende di un’Italia in profonda trasformazione che l’autore conosce bene per la sua passione storica e che ci illustra senza nozionismo, ma con la passione del cronista delle “piccole” storie.

E’ così che incrocia fatti storici realmente accaduti con vicende di fantasia e romanzate. Scorrevole, vivace, scritto in un buon italiano, non di maniera ma elegante, racconta la vicenda di una sartoria della città di Terni, già negli Anni ’30 realtà industriale, che fin dal Dopoguerra accusa il colpo di un’economia sbilanciata sull’acciaio, quando la richiesta di un’economia non è più improntata alla produzione di armamenti. Si riconverte. In qualche modo è la storia dell’Italia di sempre, di piccoli soprusi e arroganza; di piccoli favori e raccomandazioni a fin di bene; di rovesciamenti per non cambiare nulla, per cui l’arroganza passa dai Fascisti ai Comunisti e la violenza resta la stessa. E’ un racconto di amicizie profonde tutte al maschile, per la scelta del soggetto, una sartoria da uomo, ma forse anche perché svela un cameratismo che oggi si è perduto.

 Al centro il rapporto tra allievo e maestro, quando ancora esistevano i maestri di vita, quando un mestiere era una vocazione. Il mondo di Dedo di Francesco non è un mondo migliore, è però autentico ed è un luogo dove sono chiari i punti di riferimento, le scuole, quella del lavoro e quella della parrocchia o ancora, quella del partito. E’ un’Italia dai sentimenti chiari e forti che dal 1930 al 1960 muore e risorge, ma perde inevitabilmente un po’ di entusiasmo e non crede più così tanto nel futuro. Storie di un’ordinaria disillusione, diremmo oggi, che leggiamo gli Anni ’60 come favolosi. La riflessione dei personaggi ci dice che non è l’età che avanza che spenge il desiderio, ma la prospettiva che muta il nostro sentire.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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