mercoledì 29 luglio 2015

«L’"attualità" dell’esperienza di Dante» di Gianni Vacchelli

Scritto da  Ilaria Guidantoni Domenica, 26 Luglio 2015

Un’iniziazione alla Commedia

Un saggio dotto, ma non accademico, di grande onestà intellettuale e umiltà, profondo ma piacevolmente fruibile anche se non è un’introduzione a Dante e alla sua opera maggiore quanto un’iniziazione che presuppone la conoscenza del poeta, del poema, del Medioevo, del mondo classico e anche della letteratura in senso ampio. Originale per la sua interpretazione non viziata dalla critica, non etichettabile negli scaffali della critica letteraria o politico-filosofica o dell’interpretazione religiosa di Dante. E’ piuttosto uno strumento di riflessione per rendere il pensiero libero come lo era quello del fiorentino nel segno della “Commedia” appunto che è la vita, riflessione ed esperienza esistenziale che non può che essere contaminazione e ricerca dell’integrazione e dell’armonia e per questo attuale, fuori da un eccessivo schematismo. Vacchelli pur offrendoci una sponda spirituale che in Dante sembra superare i confini del suo tempo e della stessa teologia, in una linea della contaminazione con altre culture, quella ebraica e arabo-musulmana in primis, come anche “buddista” – sebbene non appartenga al Ghibellin fuggiasco - non è riduttivista, nel senso che Vacchelli non abbraccia nessuna linea come fosse l’unica, né procede per tesi. Questo sembra per altro la lezione più importante dell’Alighieri.

Il taglio del libro è sapienziale, attento alla dimensione dell’esperienza senza misconoscere le ragioni della filologia, né rinunciare ad un’espressione alta ed una ricerca a tratti sofisticati. L’attenzione è concentrata però non tanto sull’analisi puramente testuale poetica ed allegorica, sulle fonti documentate e sui riferimenti storici in ambito filosofico, politico, religioso e teologico, sondando le ragioni più profonde di Dante.
L’obiettivo principale, mi pare, dichiarato, è un invito al viaggio nella Commedia, nella sua arte eccelsa, come nel suo simbolismo interiore, e soprattutto nella vita, nella realtà perché Dante compie un percorso in prima persona vivendolo oltre che raccontandolo. In tal senso l’opera di Dante è assolutamente moderna e non rinuncia alla componente dell’esperienza come percorso psicologico-affettivo oltre che meramente spirituale, più che culturale-religioso.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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