venerdì 30 agosto 2013

I Narratori. Il futuro dei visionari - Come imparare a guardare oltre l'orizzonte


Giovedì, 29 Agosto 2013 Ilaria Guidantoni

Utopia e utopie, cosa significa, cos’è stata l’utopia nel passato e cosa resta oggi; quanto spazio ancora c’è per l’utopia nella sua ambiguità filologica dell' eu-topia e dell’ou-topia greca, rispettivamente il buon luogo, l’ideale, il sogno da una parte; l’impossibile, il luogo che non c’è dall’altra? La declinazione del tema va dall’architettura delle città ideali di ieri e oggi, ai sogni rivoluzionari, all’utopia nell’arte, al teatro fino alla psicologia.


UTOPIA

Appuntamento con Giorgio Zanchini - Modera: Ilaria Guidantoni
 
e Dario De Cristofaro, Ideatore della rivista online Flanerie

Festival delle Storie - martedì 27 agosto, ore 17.30

Gallinaro, Piazza San Giovanni

Questi ed altri temi sono stati l’oggetto di una conversazione che nasce dal volume “Utopie – Percorsi per immaginare il futuro”, raccolta di saggi a cura di Giorgio Zanchini e Lella Mazzoli, rispettivamente conduttore di “Tutta la città ne parla” su Radio Rai 3 e docente all’Università di Urbino. 
Il libro, nato a sua volta da un dibattito, almeno nel nucleo originario che si è sviluppato proprio nella città ideale del nostro Rinascimento, raccoglie contributi multidisciplinari.

L'articolo integrale su Saltinaria.it

giovedì 29 agosto 2013

Editoriaraba - Il mondo arabo (non una cosa seria) al Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera


Il tema individuato quest’anno dagli organizzatori dell‘XI Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera è “L’ironia, una cosa seria”. Ironia intesa come “capacità di sdrammatizzare, di sorridere dei propri “guai” – grandi e piccoli – che è tipica dei popoli del Mediterraneo, di quella forza che spinge ad andare avanti nonostante i casi avversi che stanno caratterizzando la storia contemporanea ed il quotidiano di questi stessi popoli”.

Con venti di guerra che sembrano (?) sfiorare la Siria, gli attentati in Libano, le morti di ieri a Baghdad e un Egitto sotto coprifuoco, forse è necessario a tutti ricordare, e ricordarci, che nei paesi arabi le persone vivono. E ridono. E sanno scherzare della vita, con ironia e leggerezza. Che c’è un altro modo di guardare a questi paesi che non passa necessariamente per le parole guerra, bomba, armi chimiche e morte.

Lo sanno bene gli autori del libro Il sorriso della Mezzaluna. Umorismo, ironia e satira nella cultura araba (di Barbara De Poli, Patrizia Zanelli e Paolo Branca; Carocci, 2011), in cui l’ironia è “forma di resistenza e sopravvivenza”. Barbara De Poli presenterà il libro insieme al giornalista di Rainews Zouhir Louassini il 19 settembre.

Dell‘ironia dell’identità parlerà invece (con cognizione di causa) l’autore arabo israeliano, che scrive in ebraico, Sayed Kashua (Arabi danzanti, trad. di E. Loewenthal, Guanda, 2007; E fu mattina, trad. di E. Loewenthal, Guanda, 2007), che torna in Italia con il romanzo Due in uno (trad. di E. Loewenthal, Neri Pozza, 2013). L’autore sarà a colloquio con il giornalista Stefano Lamorgese il 18 settembre.

Deliziosamente ironica è la giovane illustratrice e graphic designer libanese Maya Zankoul, che nelle sue tavole coloratissime (pubblicate sul suo blog, poi diventate un libro pubblicato anche in Italia da Il Sirente) prende in giro il Libano e i suoi (a volte) schizofrenici abitanti, la sua famiglia, i clienti del suo studio e la vita, in generale. Il 20 settembre Donatella Della Ratta sarà a colloquio con Maya Zankoul sul tema “La guerra, non una cosa seria”.

Sotto le virgolette del tema “L’amore, non una cosa seria” si incontreranno invece lo scrittore tunisino Habib Selmi e l’arabista Elisabetta Bartuli, traduttrice di Gli odori di Marie Claire (Mesogea, 2013), primo romanzo di Selmi ad essere pubblicato in Italia e che verrà per l’appunto presentato in anteprima il 22 settembre.


mercoledì 28 agosto 2013

Festival delle Storie della Valle di Comino


27 agosto

"Utopia ed utopie", appuntamento con Giorgio Zanchini, conduttore di Tutta la città ne parla su Radio Rai 3 e Dario De Cristofaro, ideatore della rivista culturale on line "Flanerie".




Un Sud raccontato per paradossi e con molta poesia. "Chi vive in Calabria ha scarsa memoria" di Mauro Minervino


Martedì, 27 Agosto 2013 Ilaria Guidantoni

RadioLivres con Vittorio Macioce ed Edoardo Inglese racconta tra parole e canzoni una terra del sud, la Calabria attraverso il libro dell'antropologo Mauro Minervino, Professore di Antropologia Culturale ed Etnologia all'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, innamorato 'paradossalmente' della sua terra che si batte per recuperare la memoria delle radici che oggi i calabresi rifiutano, finendo per smarrirsi nell'oggi e compromettere il loro futuro.     

LA CALABRIA BRUCIA, Ediesse editore

presentato lunedì 26 agosto a Casalvieri (Fr) nell'ambito del Festival delle Storie     

Il suo narrare come in un diario di viaggio e in un peregrinare dell'anima non si configura propriamente come romanzo e racconta di una vita sempre in movimento e dei chilometri macinati in macchina sulle strade secondarie, talora perdendosi per vezzo o per distrazione, un po' per necessità e un po' per scelta. Mauro ama infatti guidare la macchina e ama guardare a quell’altezza che gli ricorda quella di un'altra macchina, la macchina da presa del cinema. La sua auto diventa così lo strumento del film della vita. 
Un uomo in viaggio, in itinere e sempre alla ricerca di un altrove. Il suo è un peregrinare in una terra dove tutti si spostano quotidianamente in macchina perché i mezzi pubblici e i trasporti non funzionano.

L'articolo integrale su Saltinaria.it

martedì 27 agosto 2013


Martedì, 27 agosto
Il Festival delle Storie
a Gallinaro
ore 17.30
I narratori. Il futuro dei visionari
Come imparare a guardare oltre l'orizzonte 

Appuntamento con Giorgio Zanchini, conduttore di 'Tutta la città ne parla' su Radio Rai3 - Utopia

Modera Ilaria Guidantoni

Utopia e utopie, cosa significa, cos’è stata l’utopia nel passato e cosa resta oggi; quanto spazio ancora c’è per l’utopia nella sua ambiguità filologia del eu-topia e dell’ou-topia graca, il buon luogo, l’ideale il sogno da una parte; l’impossibile, il luogo che non c’è dall’altra. La declinazione dall’architettura delle città ideali ieri e oggi, ai sogni rivoluzionari, all’utopia nell’arte, a teatro e nella psicologia. Questi ed altri temi l’oggetto di una conversazione che nasce dal volume “Utopie – Percorsi per immaginare il futuro”, raccolta di saggi a cura di Giorgio Zanchini e Lella Mazzoli

30 agosto - Il Festival delle Storie: il mondo di Omero arriva a Picinisco


La Valle di Comino, a un’ora e mezza da Roma, Napoli e Pescara è un incrocio magico, una terra di mezzo. Ma come spesso accade nell’epica è una terra in bilico, perché pochi passi più in là comincia “Gomorra”, come se aldilà del suo confine ci fosse la parte oscura. 
La sfida è resistere e fuggire alla forza di gravità che spinge verso il basso, e provare a scommettere sulla propria identità, sul turismo, sulla cultura. 

Con oltre 130 ospiti e 9 giornate di incontri, uno in ogni paese della Valle, Il Festival delle Storie - quarta edizione, dal 23 al 31 agosto, quest’anno segue un itinerario fantastico, tracciato dalle carte dei Tarocchi. E il 30 agosto, il Festival volta la carta del Prigioniero e sbarca a Picinisco. 

Ulisse, Achille e Patroclo, le sirene, Orfeo, Elena, i bestiari d’amore, il cavallo di Troia, Neottolemo saranno i protagonisti dell’incontro con Matteo Nucci, Emanuele Coco e Sergio Claudio Perroni, alle 21:00.

Perché piangono gli eroi? Da questa domanda è partito Matteo Nucci, scrittore e studioso del mondo antico, finalista al Premio Strega 2009. Nel mondo descritto da Omero gli eroi piangono tutti. Nel nostro mondo gli eroi non piangono mai. Perché?  Nel suo libro Le Lacrime degli Eroi, Matteo Nucci ci suggerisce che soltanto gli uomini che hanno la forza di piangere come facevano gli antichi possono vincere il nemico più forte, la paura della morte, che è forse il segreto della felicità.

Un libro dedicato a chi vaga alla ricerca della felicità, alle donne e agli innamorati è Il circo elettrico delle sirene, di Emanuele Coco, scrittore e storico della scienza. Tra miraggi e avventure, nel tempestoso mare della vita, una storia ironica e commovente ci svela i segreti, spaventosi e divertenti delle sirene, signore del mare, e alcune verità, romantiche e imbarazzanti sui nostri bisogni più intimi. 

Divisi tra incanto e paura, sono Ulisse, Neottolemo ed Epeo, i tre guerrieri achei rappresentati da Sergio Claudio Perroni nel romanzo Nel ventre.  Scrittore e editor di Veronesi, Sgarbi, Buttafuoco, traduttore di Foster Wallace e di Saint-Exupery, Perroni delinea un animo umano diviso tra la paura di morire e quella di vivere, raccontando le gelosie, le lotte e i dubbi che animano i tre eroi mentre aspettano che il cavallo di legno in cui sono nascosti raggiunga Troia, e porti a compimento il destino. 

lunedì 26 agosto 2013

Storie...a piedi nudi nel Parco - Festival delle Storie (Valle di Comino, FR)


Domenica, 25 Agosto 2013 Ilaria Guidantoni  

Sabato 24 agosto ad Atina, nel bel cortile del Palazzo Ducale, all'interno della Valle di Comino è stato di scena il parco con le sue storie e un protagonista che è tornato di recente a visitare queste zone, l'orso, simbolo di coccole per i bambini ma anche di cultura e del patrimonio naturalistico italiano.

"A piedi nudi nel parco" fa venire in mente la commedia romantica di Neil Simon e ancora l'idea di quell'intimità con la terra e la natura che il mondo moderno ha dimenticato da molto tempo. Non è un caso che il quadro di Caravaggio 'La Madonna dei pellegrini' nella Chiesa di Sant'Agostino a Roma dove i pellegrini sono appunto scalzi, fece scandalo. 
Con il riavvicinamento alla natura in un mondo sempre più tecnologico e virtuale, comincia la storia dello scrittore Giuseppe Festa, "Il passaggio dell'orso", romanzo (Salani editore) ma anche fiaba per grandi e piccini (scritta idealmente per adolescenti) che racconta la sua esperienza di studente cittadino, milanese iscritto a ingegneria che dopo l'avventura di volontario nel Parco Nazionale dell'Abruzzo, ha deciso di cambiare facoltà, città e vita, laureandosi in Scienze naturalistiche. Il romanzo racconta la vicinanza del mondo degli uomini e degli orsi, al di là delle prime diffidenze, le stesse che l'autore ha vissuto personalmente come volontario, a cominciare dall'esperienza della nascita di un bimbo e di un cucciolo che lo scrittore confonde sapientemente come se il linguaggio della natura non ancora erudita fosse lo stesso. La vicenda narra di due adolescenti, volontari, neofiti del mondo naturale e forse più in cerca di esperienze nuove che di natura. Nel prendersi cura di una famiglia di orsi per difenderla dai bracconieri accade però qualcosa di speciale, che è il messaggio o almeno uno dei messaggi della storia, ossia che i due ragazzi imparano a prendersi cura dell'altro...innamorandosi. L'idea è che allenare i bambini al contatto, rispetto e cura della natura aiuta a renderli più 'umani' affettivamente.  

L'articolo integrale su Saltinaria.it

La carta del viandante, storie di inviati speciali



25 agosto
Convento di San Francesco a Vicalvi

da sinistra Seba Pezzani, musicista e autore di "Americrazy. On the road nell'America vera"; Guido Mattioni, giornalista e autore di "Ascoltavo le maree" e Sandro Petrone, inviato Esteri del TG2

Ore 21.30 - Radio Story. La polvere nelle scarpe - Storie di inviati speciali
Toni CapuozzoLe guerre spiegate ai ragazzi, Delijani SaharL’albero dei fiori viola, Guido Mattioni Ascoltavo le maree, Seba Pezzani - Americrazy. On the road, sulle tracce della vera America, Sandro Petrone – Il linguaggio delle news.  


Modera: Ilaria Guidantoni, giornalista e scrittrice


 

venerdì 23 agosto 2013

Festival delle Storie, quarta edizione (programma delle giornate 24-25-26 agosto)


Il Festival delle Storie - quarta edizione, dal 23 al 31 agosto, è ideato e diretto dal giornalista Vittorio Macioce. Con oltre 130 ospiti e nove giornate dense di incontri, seminari e workshop, la Valle di Comino sarà un palcoscenico da cui si racconteranno storie di ogni genere e provenienza. E la trama del Festival sarà scandita dalle carte dei tarocchi. Ogni giorno una carta, ogni giorno un luogo diverso. Ecco il programma dettagliato delle giornate dal 24 al 26 agosto.


Sabato 24 agosto, Atina (FR) - Volta la carta del Cartografo


Domenica 25 agosto, Vicalvi (FR) - Volta la carta del Viandante

Lunedì 26 agosto, Casalvieri (FR) - Volta la carta del Seduttore

Il programma completo delle tre giornate su Saltinaria.it

giovedì 22 agosto 2013

L'ultimo Camus

Le premier homme 
de Albert Camus 

Un’opera incompiuta, matura come lo può essere quanto si scrive e ci si interrompe solo perché la vita ci lascia. E’ il ritorno alle origini, un’autobiografia inconsapevole, un diario intimo e insieme di viaggio, una rievocazione che diventa affresco storico e sociale. Un testo nel quale si avverte forte la malinconia, la dolcezza come in nessun altro scritto di Albert Camus e anche la tenerezza sofferta verso quel bambino rimasto nascosto e lacerato in un angolo nascosto dell’io come per molti altri bambini. E’ imbarazzante se non fosse arrogante pensare a poter esprimere un giudizio su un testo del grande Camus. Il mio è un invito a una riscoperta, di un autore del quale ho letto quasi tutto ma che il cinema mi ha suggerito di leggere, di questo testo che resta sospeso tra l’autobiografia e il romanzo. Probabilmente il primo elemento sarebbe stato attenuato in quella stesura definitiva che non ci fu mai che avrebbe preso la forma del romanzo appunto. Del manoscritto Camus in una nota scrive “En somme, je vais parler de ceux que j’aimais”. Un progetto ambizioso e forse doloroso. In queste pagine che ho cominciato a leggere a Marsiglia, la città francese di Camus, da quel porto porta di Algeri e del Maghreb, svela il lato ‘romantico’ dell’impegno civile dello scrittore francese che ha inteso dare voce a coloro ai quali la storia ha rifiutato la parola. Ho ritrovato molte delle suggestioni e dello spirito di “Rue Darwin” di Boualem Sansal, scrittore algerino contemporaneo recensito in questo spazio di recente, anche se in quest’ultimo la vena lirica e intimistica non assurge all’universale come ne’ “Le premier homme”. La scrittura è nitida, pulita, essenziale come quella di una generazione di francesi, in grado di unire la cultura accademica, alla modernità; il lirismo alla sintesi giornalistica. Ci sono accenti di grande raffinatezza e anche venature poetiche che non ho riscontrato altrove nei testi di Camus che talora sono, anzi spigolosi. Certo l’incompiutezza delle pagine ritrovate nella sua saccoccia il 4 gennaio 1960, giorno della sua morte, si avverte e qualche dubbio resta. C’è ancora il senso frammentario e qualche mancanza di filatura nella storia. Sicuramente questo aspetto conferisce anche l’aspetto intrigante all’incedere delle pagine perché si vivono in diretta al fianco dell’autore. C’è la ricerca di un padre mai conosciuto, metafora delle radici sospese; la tenerezza verso una madre che un mondo di parole separa e l’amore unisce; il ricordo della nonna materna a tratti crudele, resa quasi violenta dalla miseria, matriarca che soggioga la stessa figlia; i compagni di scuola e la scuola, oasi e salvezza per i ragazzi delle famiglie umili di Algeri; sullo sfondo la città che il denaro e il ceto sociale tagliano a fette e separano in zone up e quartieri popolari: basta un viale a disegnare due mondi che sembrano incapaci di parlarsi e che temono anche solo di sfiorarsi. Ma c’è l’ingenuità e la caparbietà di due ragazzi la cui diversità dei genitori non li spaventa anche se vero è che i bambini sono individuati e rappresentati nella società dai propri genitori. C’è infine la figura del maestro, sostituto paterno, guida e tutore dell’anima di chi la miseria avrebbe marginalizzato ma la parola è in grado di salvare o di condannare alla responsabilità di essere engagé. Qui in nuce c’è il Camus che sarebbe diventato, l’uomo straniero a se stesso, francese ad Algeri, pied noir una volta in Francia, sempre in cerca di un altrove dalla parte dei più deboli.

"Le premier homme"
de Albert Camus 
folio

mercoledì 21 agosto 2013

I Laboratori del Festival delle Storie 2013

Il Festival delle storie - quarta edizione, dal 23 al 31 agosto, con oltre 9 giornate di incontri in altrettanti paesi della Val Comino, e oltre 130 ospiti, tra scrittori, intellettuali, giornalisti, artisti, musicisti provenienti da tutta Italia, è anche un grande laboratorio multidisciplinare per chi volesse toccare con mano l’arte del raccontare nelle sue varie forme. Tutti i laboratori si tengono presso l’ex monastero di San Nicola ad Alvito, eccetto quando diversamente indicato. Laboratori per bambini e ragazzi Si comincia con il laboratorio di Fantaumorismo (24 agosto, ore 11:00) tenuto da Pino Imperatore, dove si danno nozioni sull’arte di far ridere, poi l’ “Ingrediente segreto delle favole” (26 agosto, 10:00), di Tiziana Bruno, indirizzato ai bambini, fino all’incontro con Harry Potter raccontato dalla direttrice editoriale della casa editrice Salani, Mariagrazia Mazzitelli, la prima che pubblicò la saga in Italia (27 agosto, 11:00). E ancora: un viaggio tra le scritture di viaggio con Marino Magliani (27 agosto, 16:00 e 29 agosto, 11:00), il “Laboratorio di Geppetto” con Giorgio Gabrielli (28 agosto, 9:30) dove ciascun partecipante sarà portato a costruire la propria marionetta, l’attività ludico-didattica per bambini “Non raccontiamoci favole” (25 agosto alle 21:00 al Castello di Vicalvi e 28 agosto, alle 21:00 a San Donato Valcomino) e l’appuntamento con Gianluca Barbera (28 agosto, 16:00), “Indignatevi ma non troppo!”. Architettura Sempre il 28 agosto, ore 16:00, ma presso il Teatro Comunale di San Donato Valcomino, si terrà il workshop su architettura e approccio integrato a cura della professoressa Luciana De Rosa, docente presso l’università Federico II di Napoli, e membro del prestigioso Studio Pica Ciamarra Associati. Enogastronomia Nelle giornate del 23, 27, 28, 29, 30 agosto (necessaria l’iscrizione) i protagonisti saranno grandi artisti della cucina, Gennaro Esposito e Niko Romito, con il famoso giornalista enogastronomico Antonio Paolini. Scrittura creativa “a tema” Presso la Caciosteria di Casa Lawrence a Picinisco (località Serre) con Davide Bregola (23 agosto, 15-17 - La trama), Filippo La Porta (25 agosto, ore 15-17: Il critico), Fabrizio Ottaviani (26 agosto 15-17- I personaggi), Adelchi Battista (28 agosto 11-13- Le fonti), Gloria Sapio e Maurizio Repetto (29 agosto - Le parole della memoria) e, infine, con Gianfranco Calligarich e Filippo Bologna (31 agosto 11-13, La città) Narrare per immagini Laboratorio di fumetto (29, 30, 31 agosto dalle 10:00 alle 13:00), con Adamo D’Agostino, sceneggiatore Disney, Walter Venturi disegnatore Bonelli, Antonello Dalena disegnatore Disney e Fabrizio Fiorentino, disegnatore Marvel; il laboratorio di fotografia (24 agosto, 25 agosto, alle 9:00), con importanti fotoreporter (Marco Pinna, Barbara Silbe, Paolo Granata e Marzia Bianchi); i videogames, con Andrea Mancia (26 agosto, 15-17: Ritorno al futuro. Storia dei videogame), Ivan Paduano e Salvatore Carlucci (27 agosto, 11-13: Sviluppare videogiochi), Marcello Olivieri e Andrea Garello (28 agosto ore 11: Come sceneggiare un videogame) e con Marco Accordi Rickards, direttore del Museo del Videogioco di Roma (28 agosto ore 15-17 : Un approccio critico all’arte del videogame).

lunedì 19 agosto 2013

Volta la carta del Cartografo

Il Festival delle Storie - quarta edizione, dal 23 al 31 agosto, è ideato e diretto dal giornalista Vittorio Macioce. Con oltre 130 ospiti e nove giornate dense di incontri, seminari e workshop, la Valle di Comino sarà un palcoscenico da cui si racconteranno storie di ogni genere e provenienza. E la trama del Festival sarà scandita dalle carte dei tarocchi. Ogni giorno una carta, ogni giorno un luogo diverso. Ore 18.00 CORTILE DEL PALAZZO DUCALE L'angolo delle storie. A piedi nudi nel parco Arturo Diaconale – presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso, Giuseppe Rossi – presidente del Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, Giuseppe Festa – Il passaggio dell’orso. Modera: Ilaria Guidantoni

lunedì 12 agosto 2013

Un italiano a Marsiglia

Total Khéops de Jean-Claude Izzo
Un’inchiesta di Fabio Montale, un inno d’amore per Marsiglia, dove le vie, i suoi vicoli e monumenti, i suoi luoghi in genere sono coprotagonisti alla pari. Una storia che non potrebbe esistere in nessun altra città, almeno non con questo gusto. Una storia raccontata dalla parte dei perdenti, dei disperati, sempre però animati da una sottile e non dichiarata, non romantica, solidarietà che guarda caso ricorda quella de’ “La peste” di Albert Camus. E’ lo spirito di una città dove gli abitanti possono essere grossier talora ma accoglienti, cittadini del mondo pronti a incline al dialogo e alla lingua parlata che trasferisce simpaticamente deformando le parole come nella pronunzia più stretta del francese di qui. Ha però delle punte di romanticismo, è un Bukowski del sud, scaldato dalla luce ardente di questa città che è un porto e un rifugio, in certi momenti anche un luogo di perdizione, mai volgare però. C’è un patto di amore e di amicizia che lega qui anche i marinai le prostitute ed è più forte di tutto. In fondo Fabio Montale non si arrende a cercare la veritàmischiarsi al di là del colore della pelle, come dice in un passaggio il libro. Il protagonista, fortunato commissario o meglio semplicemente un flic, figlio di immigrati italiani come lo stesso autore, è nutrito dello spirito marsigliese anche nel linguaggio, nei gusti: la scrittura di Izzo è veloce, mai vellutata, , che è un valore universale, su una catena di omicidi. I personaggi sono la bella Lole, una Gitana della quale si era innamorato vent’anni prima e intorno Manu e Ugo, amici-amanti figli di uno stesso destino e legati dalla vendetta che si abbatte su di loro. Ma c’è anche Leila, che viene da un altro mondo perché a Marsiglia c’è posto per ogni cultura, colore e religione. Ogni città ha il suo commissario, talora semplicemente una regione o un paese, come Montalbano di Andrea Camilleri e la sua immaginaria Vigata sicula; Pepe Carvalho nella Spagna di Vasquez Montalban, o il commissario Megret di George Simenon, o i personaggi di Léo Malet. Tutti amanti della verità, pronti a sacrificarsi e a stare dalla parte del vero che nessuno crede, degli umiliati ed offesi, perché anche loro complici dei vizi comuni, del buon cibo e delle donne, del Total Khéops, altrimenti detto bordello generalista. Nella tenerezza dei personaggi in balia dei propri sentimenti, si passeggia seguendo l’indagine – in fondo presto si perde interesse per la storia che non è la parte migliore del libro – e ci si ritrova giornalisti investigatori di Marsiglia, dal Panier, al Vieux Port, fino all’Estaque. Ci si ritrova facilmente perché Marsiglia è una città facile da visualizzare che resta impressa, i cui nomi delle vie si scolpiscono facilmente nella memoria. Un viaggio nella fragilità e nell’incanto di poter sognare e nella malinconia di non avere più vent’anni, cullati dal Mediterraneo. L’ultima scena è con Lole in barca, nel golfo verso il Castello d’If, leggendo alcuni versi poetici, da uno de poemi preferiti di Leila. “Tutti erano convitati. I nostri amici, i nostri amori. Lole posò la sua mano sulla mia. La città poteva andare a fuoco. Bianca dapprima, poi ocra e quindi rosa. Un città secondo i nostri cuori”. C’è una vena struggente che rende le opere di Izzo francesi, nella loro capacità di evocare il sogno fatto di quotidianità com’è la cinematografia d’oltralpe. Non resta mai documento neorealista. Fa volare. Total Khéops De Jean-Claude Izzo folio policier 7.70 euro

Martedì 13 agosto 2013 su RTCI per parlare della donna nel Mediterraneo in occasione della festa della donna in Tunisia

A un anno dal Ramadan raccontato nel mio libro "Chiacchiere, datteri e thé. Tunisi, viaggio in un società che cambia" e a due da "Tunisi, taxi di sola andata" sarò in diretta a RTCI, in italiano, con il conduttore e amico Mourad Ayari alle 16.30 - 15.30 ora italiana - per commentare la posizione della donna nel Mediterraneo. Cosa sta succedendo? Quali le emergenze e le prossime sfide? Perché almeno in quest'area del mondo la protesta è donna? A presto per raccontare un'altra storia di rivolta dalla parte delle donne.

mercoledì 7 agosto 2013

I viaggi di Dottor G su Saltinaria.it


http://www.saltinaria.it/recensioni-libri/libri/gian-carlo-di-renzo-viaggi-dottor-g-spartaco-ripa.html

giovedì 1 agosto 2013

Editoriaraba - Perchè leggi la letteratura araba? [Sondaggio]


Come promesso, ecco il sondaggio: come e perché avete cominciato a leggere la letteratura araba in traduzione?

Avete tempo fino al 1' settembre per rispondere sul blog Editoriaraba


Leggere la letteratura araba: come hai cominciato?

All'università, e poi non ho più smesso

All'università, ma non la leggo al di fuori del contesto accademico

Casualmente, grazie al consiglio della mia libreria

Casualmente, grazie al consiglio del mio bibliotecario

Lavoro in un paese arabo/con i paesi arabi (giornalista, imprenditore, insegnante, etc.)

Vivo in un paese arabo

Su consiglio di un amico/parente

Leggendo articoli dedicati all'argomento sui siti web specializzati

Leggendo articoli/riviste cartacei (es. rubriche dedicate ai libri)

Dopo aver assistito a incontri/eventi/presentazioni/festival dedicati

Grazie a questo blog